Gestire un sito richiede ogni tipo di risorsa, tempo e denaro in primis. Se vuoi aprire un sito dedicato al tuo business o al tuo hobby e lasciarlo lì abbandonato per anni sperando di ottenere risultati, sono io a dirti di investire i tuoi soldi in altro modo.
Se invece decidi di dedicargli il tempo che merita, col budget giusto puoi ottenere grandissimi risultati. E a proposito di tempo, buona parte sarà speso in formazione: che tu sia un conoscitore di questo settore o meno, hai comunque bisogno di studiare e aggiornarti continuamente, perché se c’è un settore che si evolve velocemente, quello è proprio il web.
Dovrai conoscere non solo gli aspetti commerciali della gestione di un sito web, come il marketing, la pubblicità e le conversioni, ma dovrai conoscere anche una buona dose di nozioni tecniche. Questo perché ogni cosa, per essere usata correttamente, ha bisogno che l’utilizzatore ne conosca almeno i meccanismi principali. Ad esempio, se tu non sapessi com’è fatta la ruota di un’auto, sapresti cambiarla quando ti si buca in strada? Non credo. O ancora, sapresti dosare il peperoncino in una ricetta se non sapessi che rende il cibo più piccante? So che questi contesti ti sembrano assurdi, ma pensaci un attimo: effettivamente, non saresti capace di gestire quel tipo di situazioni.
Ecco perché devi sapere cosa è meglio per il tuo sito dal punto di vista tecnico. Un buon punto di partenza, sarebbe quello di evitare i dieci errori che sto per descrivere.
1. Dedicare più budget alla presenza offline che online
È importante bilanciare le due cose, il che non significa che le risorse impiegate debbano essere uguali, ma dedicare più budget alla presenza offline, quando invece se si investe in un sito lo si fa per espandersi, è una mossa controproducente, soprattutto se la reputazione dell’azienda è già consolidata. Insomma, il messaggio è: non spendere denaro per chi già ti conosce, spendilo per chi non ti conosce.
2. Scegliere un dominio che nessuno ricorderà
Il naming è una parte importante del tuo business. Se ancora non hai scelto un nome per la tua azienda, ti consiglio di rivolgerti a un professionista, che saprà trovare il nome giusto per farti trovare sia online che offline.
Se invece hai già scelto il tuo nome, assicurati almeno che il nome di dominio che sceglierai per il tuo sito sia facilmente memorizzabile e di chiaro rimando verso la tua azienda. Cosa che tra l’altro, con i nuovi TLD è molto più semplice. Se la tua azienda si chiama Il Bellissimo, per assurdo, le persone potrebbero non ricordare se il tuo sito è ilbellissimo.it, il-bellissimo.it o solo bellissimo.it.
3. Costruire il sito su una piattaforma non tua
Mi riferisco ovviamente a tutti quelli che hanno ancora un blog su WordPress.com o su Blogger di Google, ma anche su altre piattaforme del genere. Avere un proprio dominio e un proprio hosting a cui fare riferimento deve essere una priorità. Bisogna costruire il castello sulla propria terra, non quella di qualcun altro.
Provo a farti un esempio: immagina di avere un negozio: la merce si vende bene, hai tanta affluenza di clienti, investi soldi per migliorare l’attrezzatura o per assumere più persone. Poi sei costretto a chiudere. Non perché l’economia va male, non perché Amazon ti ha distrutto e non perché c’è la concorrenza che vende a meno, ma perché il proprietario del locale che ospita il tuo negozio ha deciso di triplicare l’affitto, cifra che non puoi permetterti. E niente, un intero business che scompare dalla sera alla mattina. Fine della storia.
4. Redirect a un sito esclusivamente mobile
A mio avviso non c’è nessuna ragione per cui un visitatore che accede da un dispositivo diverso debba essere mandato su un URL diverso da quello a cui voleva accedere. Pensa invece a un design responsive che sia adatto a tutti i dispositivi da cui un utente si connette.
5. Usare un indirizzo email impersonale
E in questa categoria casco anche io: ho due indirizzi email, uno personale e uno per lavoro. Il primo è gestito da Microsoft, il secondo dalla web agency per cui lavoro, ma non ho un indirizzo email, tantomeno un alias, gestito sotto il mio dominio. Un indirizzo così tende più facilmente a essere dimenticato, non essendoci nessuna relazione col sito ufficiale. Se proprio non puoi evitarlo, assicurati di inserire una pagina con il form dei contatti e i tuoi recapiti.
6. Avere un sito lento
A un caricamento lento corrisponde un utente che preme velocemente il pulsante Indietro nel browser. Ci sono diversi strumenti online come Google Pagespeed Insights e Gmetrix che ti permettono di misurare la velocità con cui il tuo sito carica le pagine. Non trascurare questo aspetto, perché rischi anche la penalizzazione da parte di Google.
Ho visto gente vantarsi che il proprio sito si caricava in tre secondi. Google esige i millisecondi.
7. Rendere il sito non sicuro
Controlli sempre il tuo sito? Ogni giorno? Sei sicuro che non sia stato hackerato? Potrebbe capitare che un utente che cerca di visitarlo si trovi invece avanti a una pagina di avviso che gli dice che il tuo sito non è sicuro.
Dotati di strumenti di sicurezza e assicurati che il tuo sito non sia infettato da virus e altri malware.
8. Non passare a SSL
SSL è un protocollo di sicurezza che è in procinto di diventare quasi obbligatorio per tutti i siti internet. I browser lo preferiscono e Google altrettanto, tanto che premia i siti che lo usano.
Installare un certificato SSL sul proprio sito è un’operazione molto veloce ed economica. Wiredmark lo fa in giornata per circa dieci euro e così tante altre agenzie.
9. Non avere un piano di manutenzione
Il sito va aggiornato in tutte le sue parti: il codice va adeguato ai nuovi standard, la SEO va monitorata ogni giorno, le falle di sicurezza vanno riparate e così via. Una web agency può seguire il tuo sito e consigliarti cosa è bene fare in ogni caso. Anche in Wiredmark offriamo piani di manutenzione per tutte le esigenze.
10. Avere un hosting che lavora contro di te
So che può sembrare assurdo, ma può succedere. Gli hosting spesso hanno dei limiti in termini di banda che si guardano bene dallo sbandierare, ma ciò potrebbe essere una doccia fredda per te.
Immagina questo scenario: hai pubblicato un contenuto diventato virale, i visitatori accorrono numerosi sul tuo sito, sei all’apice della notorietà e… no! Il tuo hosting inizia a rigettare le visite di troppo perché ha esaurito la banda dedicata a te. E tutti i prospect arrivano su una pagina che dice che il tuo sito è down.
Per questo motivo i piani di hosting di Wiredmark sono molto trasparenti su questo, per far sì che tu faccia una scelta consapevole e misurata sui bisogni reali del tuo business, con la possibilità di fare un upgrade letteralmente con una telefonata e in due minuti.
Altri errori da evitare su un sito
Questo era il mio decalogo per darti un’idea quantomeno di base degli aspetti tecnici che devi valutare per il tuo sito e non incappare in errori che possono frenare la tua crescita. A proposito di ciò, secondo te quali sono gli errori da evitare assolutamente su un sito? Elencali nei commenti.