fbpx

5 cose di Twitter che forse non sai

5 cose su Twitter che forse non sai

Lo so, appena senti parlare di Twitter iniziano a sorgere infinite domande nella tua testa. È vero, in Italia non è usato quanto Facebook, che è ancora il re incontrastato dei social, ma le possibilità che offre sono altrettanto valide e forse per certi aspetti supera la piattaforma di Zuckerberg. Sì, ti sembrerà strano, ma ci sono alcune cose che ho scoperto che pochi conoscono riguardo il social azzurro. I cinque facts principali te li elenco qui:

1. Non esiste un algoritmo

A differenza di Facebook, che decide quali post farti comparire sul news feed a seconda di un coefficiente di affinità e diversi altri parametri, su Twitter i post compaiono in ordine temporale, senza alcuna formula matematica che decide chi includere e chi escludere, cosa in parte positiva perché assicura che i propri tweet vengano visti da tutti i follower (basta scorrere la home), ma in parte anche negativa, poiché la vita di un tweet viene notevolmente accorciata: si parla di circa cinque minuti, contro le tre ore e oltre di Facebook, per questo è importante essere incisivi.

2. Gli hashtag convertono di più se non messi alla fine del tweet

È abitudine comune inserire gli hashtag alla fine del tweet, spesso senza nemmeno contestualizzarli. A volte sembrano ironici, altre invece smorzano l’irona. In ogni caso resta l’utilità di legare i nostri post a temi di interesse comune ottenendo visibilità.

Tuttavia, per un tweet più comprensibile, è consigliabile inserire gli hashtag all’interno della frase, come parte delle parole che la compongono: ho notato personalmente che i tweet scritti in questo modo ottengono molti più retweet.

3. La stellina non è un like

Molti pensano che cliccare sulla stellina sotto un tweet sia l’equivalente del cliccare su mi piace su Facebook, ma non è così: l’azione di preferire un tweet equivale precisamente ad inserire il tweet tra i nostri preferiti, disponibili in un tab apposito, si può scegliere di conservare un tweet per tanti motivi, ma non è la stessa cosa, anzi, forse è qualcosa di più profondo di un banale like, è come dire: «mi è piaciuto talmente tanto ciò che hai scritto che lo conservo e lo rileggo quando voglio».

4. È possibile fissare un tweet in alto

Hai scritto qualcosa di importante? Vuoi dare maggiore visibilità ad un tweet in particolare? Vuoi che chi visita il tuo profilo veda immediatamente un determinato tweet? È possibile: da un po’ di tempo Twitter offre la possibilità di fissare in alto i tweet importanti, un po’ come la possibilità che offre Facebook di contrassegnare un evento come importante. Può esserti molto utile per far notare il tuo ultimo articolo, o per mettere in evidenza una notizia sensazionale.

5. I tweet che iniziano con una mention diventano privati

Se inizi un tweet menzionando un altro utente, questo non comparirà nel news feed, salvo il caso in cui tu segua poche persone. Per ovviare a questo inconveniente (potresti voler scrivere un tweet pubblico iniziando proprio con una mention), molti inseriscono un punto all’inizio del tweet.

Quali trucchi conosci?

Ora la parola passa a te, quanti altri trucchi conosci per usare meglio Twitter? Aspetto un tuo commento. 😉

Articoli correlati

Una risposta

  1. Ciao sono una ragazza che vorrebbe aprire un blog sugli inconvenienti della vita universitaria, il tuo articolo è stato interessante, ma mi chiedevo secondo te dopo quanto tempo che uno ha aperto un blog conviene mettersi su Twitter, ciao e grazie.
    Marta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Mario Palmieri

Mi chiamo Mario Palmieri e sono un digital copywriter. Mi occupo di scrivere testi pubblicitari e contenuti per conto di aziende e professionisti che vogliono farsi conoscere sul web.

ContenTricks

Advertising online

Il cliente

ContenTricks è una libreria di contenuti sul digital marketing già pronti all’uso, dagli articoli ai video. Vi si accede pagando una sottoscrizione mensile e ogni mese vengono caricati nuovi contenuti.

L’obiettivo della campagna su Facebook era quello di aumentare il numero degli iscritti facendo appello a tutti quei marketer che fanno fatica a produrre contenuti nuovi e genuini per il loro business. Il tono richiesto doveva essere amichevole, come a parlare da collega a collega.

L'idea

Dai feedback pervenuti durante la fase di test, è emerso che la maggioranza degli iscritti usava ContenTricks come fonte di ispirazione.

Ho voluto ricreare la situazione tipica del content creator di fronte al monitor senza ispirazione. Dato il basso budget, come visual ho dovuto fare ricorso a immagini di stock, ma ho preferito un buffo cagnolino al solito tizio impanicato.

La head rappresenta la voce del collega che bonariamente scherza sul momento di sconforto e propone una soluzione che verrà poi spiegata nel testo dell’annuncio: ContenTricks.