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Cyberbulling, parliamone (parte 1)

Cyberbullying

Cyberbullying

Il fenomeno esiste e talvolta si manifesta anche in modo grave. Sono molti i casi noti alla cronaca nazionale, ma mai nessun serio provvedimento è stato preso per fermare il fenomeno, se non quello di una scialba sensibilizzazione all’interno delle scuole.

Per capire come e da dove nasce il fenomeno del bullismo è necessario analizzare qualche dato.

Ho trovato in Rete un’infografica che riporta dei dati interessanti sul cyberbullismo nel contesto statunitense, che ho scelto come spunto in quanto nelle scuole americane c’è grande varietà razziale e c’è un’ampia tendenza alla violenza fisica e verbale a causa dell’elevato grado di competitività imposto.

Dall’infografica si può evincere che, contrariamente a quanto si creda, il bullismo è più diffuso tra le ragazze che tra i ragazzi in misura addirittura doppia. Cade quindi lo stereotipo della violenza testosteronica, ma c’è da chiedersi il perché di questo cambio di tendenza.

Quali sono i motivi? Quali sono le cause principali del cyberbullismo? Quali sono i possibili rimedi? Ne parlerò in modo più approfondito nella seconda parte. Per ora, osserviamo questa infografica e tutti i dati che ci comunica.

Vorrei però precisare che i suggerimenti per la prevenzione scritti in fondo sono diversi da quelli a cui vorrei arrivare seguendo il mio ragionamento.

Infografica cyberbullying

Il Cyberbullismo, come ogni forma di bullismo può essere affrontato solo “insieme”.
La dilagante solitudine degli ultimi decenni, dei social media, vettore di distrazione e di allontanamento sociale, ha creato un muro invalicabile per molti ragazzi delle ultime generazioni.

Il Cyberbullismo è nascondersi, offendere, e distruggere psicologicamente un individuo, o una classe di individui, e nessuno di noi è così distante da questo fenomeno, sia nella sua forma attiva che nella sua forma passiva.
Tutti noi, almeno una volta siamo stati “fautori”, ignari o meno, di questo fenomeno, e anche “vittime” dello stesso.

Tra le conseguenze della  “civilizzazione della rete” si incorre nel rischio di essere soggetti a critiche e accuse tali da disintegrare l’autostima, che giorno dopo giorno, molti ragazzi cercano di creare.
Essere adolescenti non è mai facile.
Se non è facile per quelli amati figurarsi per quelli che vengono disprezzati!
Molti giovani ragazzi vengono schiacciati da individui beceri.

Stare insieme, difendersi, aiutarsi l’un l’altro, è una delle poche soluzioni efficaci contro il Cyberbullismo e il bullismo in generale.
Non si deve mai essere soli,  anche se ciò è quasi contro natura in una società che tende ad alienare il singolo per costruire masse di ipocriti incompetenti e sopraffattori.

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4 risposte

  1. Ciao Mario,

    proprio l’altro ieri pubblicavo questo articolo http://goo.gl/ADz9XW, purtroppo relativo al figlio di una mia conoscente, che ha subìto questo tipo di minacce (ahimè arrivando anche alle mani o meglio alle bottiglie).

    Collegandomi a questo avvenimento voglio sottolineare quanto sia sottile la differenza tra web e mondo reale, anche per questo tipo di violenze.
    Il primo, il web, puoi essere attaccato da chiunque. Anche da un ragazzina che si nasconde dietro ad uno schermo LCD ma in realtà vuole solo fare il big boss per vendetta e non per stile di vita assimilato.
    Il secondo invece, il mondo reale, il bullismo è proprio trattato da una certa tipologia di ragazzi/ragazze, ben definita e non si nascondono dietro a niente. Talvolta vengono persino sostenuti dai genitori…ed è davvero incredibile (vedi l’articolo che ti ho allegato).

    Questo è il mio pensiero 😉

    Ciao

    1. Il fatto che la madre abbia sostenuto il figlio è tutto dire. Penso che le cattive abitudini vengano sempre dall’alto. Mi chiedo chissà quante volte la poveretta sia stata picchiata dal marito.
      Da notare, inoltre, che tali fatti accadono sempre a causa di ragazze. Quanto tira il famoso pelo di figa…

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Mario Palmieri

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