Passiamo talmente tanto tempo col cellulare in mano che il traffico dati dai dispositivi mobili ha superato quello dai dispositivi desktop. Lo facciamo non solo perché ormai è possibile fare qualsiasi cosa con uno smartphone tra le mani, ma anche perché i social funzionano molto bene.
Ma provate un attimo a cliccare su un link che porta all’esterno della vostra piattaforma preferita: quanto tempo ci vuole per caricare una pagina web, magari solo per leggere un articolo? Ci vuole qualche secondo in più rispetto ad un classico computer.
La trovata di Facebook
Per ovviare a questo problema, Facebook si è fatto avanti con la sua proposta: gli instant articles. Ovvero, la possibilità di leggere gli articoli delle testate giornalistiche che aderiranno al programma (Buzzfeed, Times, Wall Street Journal, gente seria, insomma) senza uscire da Facebook. In cambio Facebook cederà i guadagni dei mobile ads provenienti dalle pagine degli instant articles. E sappiamo bene quanto i mobile ads funzionino su Facebook.
Pro e contro
In un mondo in cui il mobile è diventato di primaria importanza Facebook si offre di aiutare i giganti del giornalismo online in questo settore, in cui molti ancora stentano a decollare. Inoltre, è inutile sottolineare come i contenuti, essendo facilmente fruibili, verranno letti da un pubblico più ampio.
Tuttavia, verrà meno la necesità per l’utente di visitare il sito ufficiale e tante campagne di marketing basate sul funzionamento di una landing page verranno meno, inoltre con questa tecnica gli strumenti statistici, come Google Analytics, diventano inefficaci, impedendo una corretta misurazione dell’efficacia di questo tipo di contenuti.
Conclusioni
Se gli instant articles funzionano Facebook diventerà un enorme aggregatore di notizie e si corre il rischio di diventarne dipendenti. E ricordiamo tutti cosa è successo a diventare dipendenti delle pagine di Facebook: quanti soldi sborsiamo ogni mese?
Che ne dici di discuterne insieme? Ti va di lasciare un commento con la tua opinione?