Nell’infografica che segue c’è un breve riassunto della storia della fotografia: dalla sua invenzione ai giorni nostri.
Fin da quando è nata, lo scopo della fotografia è stato quello di immortalare luoghi, persone e momenti che non vorremmo mai dimenticare. Con la fotografia il tempo si ferma in quel preciso istante. Il resto lo fa l’immaginazione.
Una delle citazioni più famose di Ansel Adams spiega bene un aspetto della fotografia.
“Non fai solo una fotografia con una macchina fotografica. Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai sentito, e le persone che hai amato.”
Una foto non è una foto, non per chi crea in essa l’arte.
L’arte di rappresentare, di narrare: una luce, uno stato d’animo, un momento storico, un effetto distopico. L’arte è tutto questo e molto di più, qualcosa che va al di là del semplice premere un pulsante, o mettere bene a fuoco.
Ma oggi cosa accade alla fotografia? Dove sono finiti i bei panorami e la spontaneità dei sorrisi? Selfie, piedi e labbra a sedere di gallina hanno davvero sancito la morte della fotografia?
La mia interpretazione di questa interessante timeline è che fino a qualche decennio fa la fotografia si sia evoluta, dopodiché, con l’avvento degli smartphone e dei social network, ha preso una strada diversa.
A guardar bene, attualmente la maggioranza dei contenuti sui social network è composta da immagini, di cui molte fotografie. Possono essere poetiche, buffe, macabre, ma si tratta pur sempre di foto. Per non parlare dell’importanza del visual storytelling nelle strategie di marketing.
Del resto basta dare uno sguardo alla propria home di Instagram per accorgersi che la fotografia non è affatto morta, anzi, è viva più che mai. Certo, ci sono i selfie, i piedi e gattini, ma ci sono anche bellissime foto dagli effetti spettacolari. A me piacciono, a te?