La scrittura è il cardine più importante della tua comunicazione digitale. Certo, esiste il visual storytelling, ma se lo rapportiamo a tutto il mondo professionale che vive sul Web ci accorgiamo che esso occupa un ruolo marginale: tutto ciò che racconta, coinvolge, spiega è in forma scritta.
Scrivere bene dunque è importante, ma questo lo sappiamo, ce lo insegnano alle elementari, tuttavia è evidente che non tutti sanno scrivere bene. La scrittura, infatti, non si limita alla scelta delle parole e all’ortografia, ma comprende molte sfaccettature e svariati dettagli che fanno la differenza.
Scegliere un tone of voice piuttosto che un altro o usare un lessico più o meno tecnico vuol dire influenzare la comunicazione spingendola in una determinata direzione, specialmente se si tratta della comunicazione tra il brand ed il suo target.
A proposito di target, tu sai qual è il tuo?
Cioè, hai presente il pubblico sul quale vuoi fare colpo?
Ti faccio questa domanda perché mi capita di vedere spesso blog aziendali, ma anche blog di professionisti freelance, che sono in un certo qual modo molto autoreferenziali verso la propria professione.
Sembra quasi che il loro target non sia il pubblico che acquista i loro prodotti o servizi, ma i loro competitor. Faccio un esempio prendendo spunto dalla mia nicchia: se un copywriter freelance scrive un post su come evitare insoluti da parte dei propri clienti avrà scritto un articolo di qualità, certo, ma utile a chi? Ai suoi colleghi\concorrenti. Al lettore che legge il blog in questione per migliorare la comunicazione del suo brand, il succitato post non servirà. Purtroppo questo è il problema di moltissimi blogger, tra cui, forse anche questo.
Perché accade questo?
Personalmente credo che per scrivere un blog e aggiornarlo costantemente, soprattutto i blog aziendali, si debba prendere molto dal quotidiano: le vicende vissute sul posto di lavoro sono esperienza, e un blog è fatto soprattutto per condividere le proprie esperienze. È chiaro che le esperienze maggiori sono quelle che migliorano sé stessi, non quelle che arricchiscono gli altri. Qui nasce il problema, che risiede nella spontaneità innata nei brand che li spinge a raccontare i propri successi e le proprie caratteristiche migliori.
La soluzione
Parlare dei propri successi non è una cattiva cosa, è l’autoreferenza che potenzialmente danneggia il proprio operato. Prova a parlare sì dei tuoi successi, ma fallo in termini di vantaggi per l’utilizzatore finale. In pratica devi spiegare in che modo le peculiarità della tua azienda possono tornare utili a chi acquista i tuoi beni o servizi. Se invece riesci ad uscire dalla spirale dell’autocompiacimento e scrivere contenuti utili al tuo vero target senza raccontare di te stesso, meglio ancora.
La tua esperienza
Adesso mi piacerebbe sentire il tuo parere: riesci a focalizzare i tuoi post sul tuo target? Pensi che sia utile scrivere anche per chi fa il tuo stesso lavoro e affronta le tue stesse difficolà? Ti aspetto nei commenti. 😉