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Le formazioni dei social network

Le formazioni sui social network

Per un professionista del Web, ma anche per chi si occupa della comunicazione online della propria azienda, capire i meccanismi e le regole non scritte dei social network è fondamentale.

Parlo di regole non scritte perché eccezion fatta per quelle banali, già incluse nei regolamenti dei vari social (no allo spam, no alle parolacce e bla bla bla), ci sono alcune norme di buona educazione, netiquette, come si dice in gergo, di cui tenere conto se non si vuole essere virtualmente emarginati.

Ad esempio, nessuna piattaforma proibisce di taggare la stessa persona per 60 volte in un minuto, ma basta un minimo di buonsenso per capire che l’altra persona potrebbe essere infastidita.

Tuttavia, la netiquette può generare, talvolta, un po’ di confusione in chi utilizza i social anche a scopo professionale.

Molto spesso, infatti, mi viene chiesto: «tu quanto tempo passi sui social? Quanti post al giorno condividi? Meglio postare più cose di lavoro o più cose personali?» E via discorrendo, proprio perché si cerca di diffondere il proprio verbo senza essere molesti o noiosi.

Beh, da buon malato di calcio quale sono, ho pensato di rispondere a queste domande usando schemi tattici. Seguitemi:

Quanto tempo trascorrere sui social?

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  • 4 ore la mattina;
  • 3 ore il pomeriggio;
  • 3 ore la sera.

Per chi lavora con queste piattaforme è scontato il dover trascorrere gran parte del proprio tempo sui social network, visto che spesso si gestisce più di un account e più di una piattaforma. Per fortuna i dispositivi mobili ci vengono in soccorso e non ci costringono a stare tutto il tempo seduti alla scrivania.

Cosa condividere?

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  • 3 condivisioni relative alla propria professione che riguardano il proprio brand;
  • 5 condivisioni di materiale pubblicato da colleghi di nicchia;
  • 2 condivisioni dalla propria sfera personale.

I social nascono per intessere relazioni non solo personali, ma anche professionali. A tal fine è importante uscire dal proprio mondo ed informarsi sull’operato dei propri colleghi e, se piace, condividerlo. La parte minoritaria resta alla sfera personale perché, credetemi, interessa davvero a pochi se ci ubriachiamo in discoteca o se il nostro gatto fa la pupù sul water.

Quale rapporto mantenere tra post leggeri e post più seri?

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  • 4 post divertenti;
  • 4 post seri alleggeriti nei toni;
  • 2 post realmente seriosi.

Il celebre primo teorema di Rudy Bandiera consiglia un rapporto di un post serio ogni cinque ed ho potuto personalmente constatare come questa regola sia giusta: è importante non passare per stupidi, ma è altrettanto importante non passare per noiosi. Come dice lo stesso Rudy in un’intervista che gli feci tempo fa, «essere seri non vuol dire essere seriosi».

Quale rapporto mantenere tra foto, link esterni e stati testuali?

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  • 4 link diretti a siti esterni;
  • 5 contenuti visuali (foto e video);
  • 1 stato personale di solo testo.

Le informazioni viaggeranno anche sui social, ma a pubblicarle sono sempre i blog ed i siti di notizie. E questo difficilmente cambierà per molto tempo ancora. Tuttavia, c’è da sottolineare la grande forza dei contenuti visuali, purché immediati ed emozionanti, anche perché gli algoritmi (vedi ad esempio l’EdgeRank di Facebook) danno maggiore spazio a questo tipo di contenuti a discapito di quelli esclusivamente testuali.

La tua tattica

Questa è la mia idea personale su alcune domande frequenti riguardo i social network, ma è chiaro che ognuno ha le sue tattiche, le sue formazioni. La tua qual è?

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Mario Palmieri

Mi chiamo Mario Palmieri e sono un digital copywriter. Mi occupo di scrivere testi pubblicitari e contenuti per conto di aziende e professionisti che vogliono farsi conoscere sul web.

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