Quando mi sono trasferito nel Regno Unito avevo già una conoscenza base dell’inglese che mi permetteva di conversare con le persone, ma sono riuscito ben presto a migliorare le mie abilità linguistiche a una velocità che ha sorpreso persino me.
Va bene, di questo ne parlerò prossimamente, ma per ora ti anticipo un particolare che ritengo utile a introdurre questo post: prima di trovare una mia strada, ho speso molto tempo a cercare quale fosse il modo migliore per imparare l’inglese.
Ho provato ad ascoltare musica, a leggere i giornali più spesso e a guardare la TV, ma la musica inglese non mi piace granché (sanno tutti che sono un patito di cantautori italiani con una particolare preferenza per De André), buona parte dei giornali disinforma e guardare la TV è noioso (seriamente, a parte film e serie TV, sulle reti inglesi non c’è molto da vedere).
Ma la domanda restava.
Qual è il modo migliore per fare una cosa?
Allo stesso modo, quando ci si cimenta in un nuovo progetto per un cliente, ci si pone sempre questa domanda: qual è il modo migliore per farlo?
Anche quando ho scelto di diventare un copywriter, la domanda che mi ponevo spesso era: lo sto facendo nel modo migliore? Qual è il modo migliore per diventare un copywriter?
Quando si esce fuori dalla comfort zone ci si sente sempre un po’ spaesati e vorremmo tutti una guida o una serie di step da seguire per raggiungere l’obiettivo che ci siamo posti, ma questo è un luogo comune. E anche pericoloso.
Il luogo comune che blocca la tua creatività è che bisogna sempre trovare il modo migliore per fare qualcosa.
È comprensibile: non vuoi fare errori. Ma sai una cosa? È proprio il fare errori che rafforza la tua esperienza e il tuo metodo: imparare da essi ti aiuterà molto più di qualche domanda rivolta a qualche esperto, anche perché…
Ognuno ha il suo modo migliore
Sempre quando ero all’inizio, mi capitava di chiedere a chi aveva più esperienza di me nel mio settore, quale fosse il modo migliore per imparare, che poi era come chiedere loro indirettamente: «come divento bravo come te?».
Ma è sbagliato.
La convinzione che nasce dal “se ci è riuscito lui facendo così, posso farcela anche io” è del tutto sbagliata: ognuno di noi ha delle qualità diverse e agire ignorando questo dato di fatto è follia e porta solo a demotivarsi e fallire in un percorso in cui invece si potrebbe riuscire benissimo.
Il modo migliore di qualcun altro, per te, potrebbe non funzionare.
La creatività non è un processo lineare
Se c’è una parola che descrive bene la creatività è disordine.
Anche io sono disordinato durante il processo creativo: faccio errori, sperimento, scrivo frasi senza senso e mi aggrappo a ragionamenti che non stanno in piedi.
A volte ho ben chiari i punti da seguire per creare un copy, altre volte solo vaghi concetti. Scrivere a volte è facile, altre volte è difficile. Ma tu dovrai scrivere in entrambi i casi.
Non fare le cose come le fanno gli altri, altrimenti a forza di cercare il metodo migliore finirai per essere l’imitazione di qualcun altro e non te stesso. Abbi il coraggio di sperimentare tecniche diverse, senza scoraggiarti se una non funziona: evidentemente non era il metodo migliore.
Cerca e lo troverai.
Il tuo metodo migliore
Ora la parola passa a te: come hai scoperto il metodo migliore per svolgere il tuo lavoro? È stato semplice o hai dovuto provare e riprovare?
Racconta la tua esperienza nei commenti.