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Non servono idee nuove, ma idee che funzionano

Opinion leader

Tutti vogliamo traffico sul nostro sito. Vogliamo soprattutto un pubblico interessato a ciò che pubblichiamo e incline quantomeno a dare un’occhiata a ciò che abbiamo da offrire. Per raggiungere questo obiettivo, molti pensano che sia necessario diventare opinion leader e che questo sia il motivo principale del pubblicare contenuti sul web, che va oltre il semplice diventare virale. Ma bada bene: essere un opinion leader è diverso dall’essere un influencer.

Naturalmente, nessuno si sognerebbe di chiamarsi opinion leader (giusto?), ma ci si aspetta che siano gli altri a farlo. E spetta a noi dimostrare di esserlo.

Personalmente, sono contrario al concetto di opinion leader, e ti spiego subito il perché.

Innanzitutto, non mi piace la parola stessa: chiamare qualcuno un opinion leader anziché un influencer, mi ricorda i famosi spot del Piccol in onda su Mai Dire in cui i calzini vengono chiamati guanti da piedi.

Ovviamente ci sono ragioni più tecniche.

Non fraintendermi: credo sia intelligente pubblicare contenuto interessante, credo sia intelligente pubblicare buoni consigli e credo sia intelligente essere intelligenti. Essere un opinion leader, però, non significa solo scrivere cose interessanti, ben ragionate e utili, ma devono anche essere nuove. E qui veniamo al primo punto.

Nuovo non vuol dire giusto

Lasciami dire una cosa: non abbiamo bisogno di nuove idee, ma di apprendere correttamente le idee che già ci sono e che funzionano. Non mi riferisco all’innovazione tecnologica, che va comunque avanti anche senza opinion leader, ma a tutti quegli ambiti in cui gli essi propongono nuovi spunti e nuove idee su argomenti come salute, alimentazione, ambiente, business, spettacolo, arte e altro ancora.

Gli opinion leader o aspiranti tali creano idee nuove in due modi. Il primo modo si realizza tramite rinnovamento delle vecchie idee che ormai hanno perso il loro fascino, ma che sono ancora di importanza fondamentale nel settore in cui operano. Va bene, i marketer fanno questo da sempre e non c’è nulla di male nel riportare l’attenzione su cose importanti, ma non parlate di novità, vi prego.

L’altro modo è quello di produrre fuffa: contenuto inutile, aria fritta, roba astratta senza alcuna applicazione nel concreto e senza alcuna argomentazione a sostegno di ciò che si dice.

Gli opinion leader non sono guru

Alcuni opinion leader vengono seguiti dalla loro audience in modo morboso, quasi come se fossero delle figure religiose che dispensano le loro perle a qualche eletto che si fida ciecamente di loro e che si aspetta di trovare, tramite i loro insegnamenti, la sacra via per la felicità o roba del genere.

Crediamo che un opinion leader sia profondamente esperto della sua nicchia, ma non è necessariamente così: anche i più esperti possono avere idee sbagliate.

Le idee che funzionano

Onestamente, non credo tu abbia bisogno di qualcuno che ti dica cosa pensare. Almeno su questo, credo tu sia d’accordo con me. Hai bisogno, piuttosto, di persone che ti dicano cosa ha funzionato per loro e potrebbe tornare utile anche a te o come hanno risolto questo o quel problema. Condividere ciò in cui credi con gli altri è molto meglio che invitarli a credere nelle stesse cose. Questo è ciò che fanno gli influencer.

Se poi hai un’idea nuova da proporre, fallo: sperimentala, promuovila, insegnala. Insomma fai ciò che faresti con una buona idea.

Il tuo parere

Personalmente, non cerco di diventare un influencer, ma soprattutto non voglio diventare un opinion leader. Tu quali differenze individui fra queste due figure? Quale delle due giudichi migliore e perché? Parlane nei commenti.

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Mario Palmieri

Mi chiamo Mario Palmieri e sono un digital copywriter. Mi occupo di scrivere testi pubblicitari e contenuti per conto di aziende e professionisti che vogliono farsi conoscere sul web.

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