Proprio qualche giorno fa discutevo con qualche collega su Facebook di un annoso problema, ossia il fatto che molti clienti, per disinformazione o per scelta consapevole ma errata, decidano di aprire un profilo per la propria azienda piuttosto che una pagina Facebook.
Situazioni del genere ne vedo ogni giorno, talvolta anche gravi, in cui addirittura vengono mescolate la vita privata e la vita aziendale di chi apre il profilo. Un ibrido poco professionale e non molto incoraggiante per chi cerca informazioni sull’azienda sui social network, oltre al fatto che viene ignorata qualsiasi regola per una corretta individuazione del target, trovandosi spesso ad avere a che fare con una audience disinteressata e per nulla ricettiva.
Tuttavia, quando faccio queste obiezioni, ricevo delle risposte che pongono problemi ancor più spinosi:
- Inviare le richieste d’amicizia è molto meglio che aspettare di ricevere qualche like
- Col profilo posso scrivere sui gruppi
- Col profilo posso inviare messaggi a tutti indistintamente
D’accordo. Tutto corretto, in teoria. Eppure mi sento ancora di sconsigliare tale pratica. E ti spiego subito il perché.
- Non è regolamentare: Facebook proibisce l’utilizzo di profili a persone non reali e punisce i trasgressori con la cancellazione dell’account, il che significa che rischi di perdere i tuoi preziosi amici e la tua reputazione. Tuttavia, Facebook consente di convertire il tuo profilo in pagina, quindi sei ancora in tempo per rimediare!
- Non è gradito: a cosa ti serve scrivere sui gruppi e inviare messaggi a chi non segue il tuo brand se non per fare spam? E credo tu sappia come reagisce l’utente medio allo spam: cestina il tuo messaggio senza esitazione! E magari ti becchi pure una segnalazione.
- Non è intelligente: con le pagine hai un dato prezioso a tua disposizione: gli insights, ossia le statistiche. Grazie ad esse puoi scoprire qual è il pubblico più interessato a ciò che scrivi, qual è il reale impatto dei tuoi post, quali sono le fasce orarie migliori e molto altro ancora. Inoltre, possibilità da non sottovalutare, puoi programmare i tuoi post, assicurandoti il maggior numero possibile di visualizzazioni. Tutto questo, col profilo, non puoi averlo.
Al di là di qualsiasi motivazione, però, c’è la questione etica. Magari fino ad un certo punto ti va bene e magari passi inosservato allo staff di Facebook, ma ciò che fai non è corretto nei confronti di chi investe tempo e denaro per creare un legame autentico con il suo pubblico. Non voglio fare il moralista, non lo sono mai stato, ma la professionalità è fatta anche di fair play.
[Tweet “Concorrenza sì, ma leale #FairPlayProfessionale”]
La scelta è tua. Certo, la correttezza non è obbligatoria, ma almeno è dignitosa.
E tu cosa scegli per la tua azienda? Pagina o profilo?