Finalmente eccomi qui, dopo diversi giorni di assenza dovuti al mio trasferimento nella capitale inglese, a riscrivere sul mio blog.
Londra è una bella città, ricca di storia e di posti da visitare, ma soprattutto c’è un buon mercato del lavoro, tuttavia, sebbene sia molto semplice integrarsi nella società inglese, inizialmente ci sono alcune difficoltà burocratiche sulle quali concentrarsi. È per questo che non ho potuto dedicare del tempo al mio blog. Tuttavia, molti hanno pensato che avessi abbandonato l’attività e che volessi dedicarmi ad altro, che per questo spazio non ci sarebbe stato più futuro, ma perché avrei dovuto? Amo il mio blog e amo il mio lavoro. Se non hai tempo per gestire un blog non lo apri, semplice.
Ovviamente non è sempre così, e spesso vedo in giro blog con pochi articoli, con il più recente che risale a molto tempo fa. Ecco, quello è un blog abbandonato.
Credimi, è brutto osservare come molti non si rendano conto del potenziale di questa attività e decidano troppo presto non di chiudere il proprio spazio sul Web, ma di non pubblicare più nulla e lasciarlo sospeso nella rete come una nave fantasma senza equipaggio e senza timone.
Mi chiedo: perché? Possibile che non ci sia una soluzione ai problemi che portano un autore a questo tipo di atteggiamento? Per rispondere a questa domanda ho ricercato le cause più comuni di abbandono di un blog e ne ho individuato una possibile soluzione:
- Scarsi risultati nel breve periodo: è normale, dopo una settimana non puoi aspettarti i numeri dei grandi autori, devi avere pazienza e impegno, due virtù alla base del blogging. Per vedere i primi risultati dovrai aspettare mesi, magari anni. E in tutto questo tempo devi sempre produrre contenuti di qualità.
Non mollare e dai sempre il massimo. Aggiornati, migliorati e offri al lettore la tua conoscenza, ma soprattutto interagisci con i tuoi colleghi commentando sui loro blog o ingaggiando conversazioni sui social network. - Cattivo posizionamento SEO: i motori di ricerca, soprattutto Google, hanno bisogno di un po’ di tempo per metabolizzare i tuoi contenuti, che devono essere ottimizzati in modo tale da intercettare le possibili domande del tuo target.
Hai segnalato il tuo sito a Google? Hai preparato una sitemap? Quanti backlink ricevi? Prova a migliorare la qualità dei contenuti ed i backlink arriveranno. - Mancanza di ispirazione: molte volte le idee proprio non vogliono sapere di venir fuori e tu resti così, senza sapere cosa scrivere, allora inizi a procrastinare la pubblicazione del prossimo articolo finché non ti rassegni e abbandoni il progetto.
Andare a fare una passeggiata o ascoltare musica non serve, piuttosto prova a disegnare una mappa mentale su carta, ma soprattutto leggi i blog del tuo settore, che sono sempre un’importante fonte di ispirazione. - L’argomento si è esaurito: se dopo dieci, venti o cinquanta post hai esaurito le idee il problema è a monte: hai scelto un argomento troppo specifico o forse hai seguito una moda passeggera ormai terminata.
In questo caso non c’è nulla da fare, se non provare ad allargare la tua nicchia inserendo il tuo articolo in una cornice più generica, sebbene con maggior concorrenza. - Scarsa monetizzazione: hai aperto il tuo blog per guadagnare, vuoi con gli annunci di AdSense, vuoi con la tua attività, ma i risultati non arrivano e decidi che, per ovvi motivi economici, non vale la pena investire ulteriore tempo nel mezzo.
Nulla di più sbagliato: Internet non è un mezzo di comunicazione che puoi permetterti di ignorare. Gli annunci AdSense non pagano tantissimo, quindi concentrati su come guadagnare vendendo il tuo prodotto o servizio, magari migliorando la tua landing page (ce l’hai, vero?) e renderla più raggiungibile, ma anche più accattivante.
Questi sono i principali problemi che ho individuato. Secondo te manca qualcosa? Come si può limitare il fenomeno dell’abbandono? Parliamone nei commenti. 😉
Una risposta
Ciao Mario,
bell’articolo! Credo che almeno una volta in ogni percorso da blogger amatoriale o professionista, ci si sia imbattuti in alcune motivazione che ci hanno fatto pensare, se non decidere, di abbandonare la cura di un blog.
Ottimi consigli! Grazie,
Luca