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Storytelling vs pubblicità: la sfida definitiva

Storytelling vs pubblicità: la sfida definitiva

Storytelling vs pubblicità: la sfida definitiva

Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una strategia oscura, ché la retta comunicazione era smarrita.

Inizia più o meno così la storia di chiunque si trovi a fare i conti con il nuovo modo di fare marketing. Ci si ritrovano innanzitutto ad aver a che fare con termini nuovi che descrivono cose che in un meccanismo ben oliato come quello del complesso industriale-televisivo non erano necessarie. Purtroppo la società cambia, e di conseguenza bisogna capirla ed adattarsi.

Uno su tutti, è lo storytelling: un modo di ottenere visibilità assolutamente innovativo, improntato al dialogo, a differenza della pubblicità tradizionale, che invece sembrava guardare tutti dall’alto verso il basso. Un tipo di comunicazione a senso unico, dunque, che non lasciava alcuno spazio ai consumatori e condannava i prodotti o servizi pubblicizzati ad una staticità opprimente.

Per darti un’idea delle potenzialità dello storytelling, pensa per un attimo al mercato delle auto: quante auto vengono prodotte e poi dopo un certo numero di feedback di utenti e recensioni di influencer autorevoli inizia la progettazione e dopo poco tempo entra nelle concessionarie un restyling dello stesso modello? Tutto questo è possibile grazie allo storytelling, che presuppone il coinvolgimento dell’utente, il quale è ben lieto di lasciare una sua opinione.

Ok, hai capito da che parte sto, per questo ti propongo un’infografica imparziale:

Storytelling vs pubblicità: la sfida definitiva

Lo storytelling ha cambiato completamente la percezione della pubblicità, rendendola più economica, futuristica, e decisamente più fruibile dalle persone.

E’ l’evoluzione della classica pubblicità, perché comprende il consumatore, lo rende protagonista, non lo relega ai margini, ma lo pone nel più grande dei ruoli, dandogli potere decisionale.

Quando una persona si sente coinvolta in un progetto è naturalmente portata ad usufruirne al meglio. Perché noi uomini vogliamo sentirci al centro delle cose, sentirci protagonisti, e in questo lo storytelling riesce: sfrutta i desideri dell’uomo, riuscendo laddove la pubblicità fallisce.

A questo punto, la scelta è tua. Se ti va, dimmi cosa ne pensi lasciando un commento. 😉

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Mario Palmieri

Mi chiamo Mario Palmieri e sono un digital copywriter. Mi occupo di scrivere testi pubblicitari e contenuti per conto di aziende e professionisti che vogliono farsi conoscere sul web.

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Il cliente

ContenTricks è una libreria di contenuti sul digital marketing già pronti all’uso, dagli articoli ai video. Vi si accede pagando una sottoscrizione mensile e ogni mese vengono caricati nuovi contenuti.

L’obiettivo della campagna su Facebook era quello di aumentare il numero degli iscritti facendo appello a tutti quei marketer che fanno fatica a produrre contenuti nuovi e genuini per il loro business. Il tono richiesto doveva essere amichevole, come a parlare da collega a collega.

L'idea

Dai feedback pervenuti durante la fase di test, è emerso che la maggioranza degli iscritti usava ContenTricks come fonte di ispirazione.

Ho voluto ricreare la situazione tipica del content creator di fronte al monitor senza ispirazione. Dato il basso budget, come visual ho dovuto fare ricorso a immagini di stock, ma ho preferito un buffo cagnolino al solito tizio impanicato.

La head rappresenta la voce del collega che bonariamente scherza sul momento di sconforto e propone una soluzione che verrà poi spiegata nel testo dell’annuncio: ContenTricks.