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Intervista a Francesco Margherita

Negli ultimi post ho concentrato la mia attenzione sul web marketing nell’intento di scrivere contenuti fruibili non solo da chi opera nella Rete come singolo, ma anche dalle aziende che intendono praticare questo tipo di comunicazione. Tuttavia, nonostante i numerosi articoli scritti di recente, restano ancora tante domande, soprattutto su come funziona il lavoro dei professionisti del web marketing. Sarebbe bello poterlo chiedere proprio ad un professionista, vero? È per questo che ho intervistato Francesco Margherita, SEO Specialist, nonché admin di SEO Garden, il quale ha gentilmente risposto ad alcune domande-

Mario: Tu lavori in un’agenzia di web marketing, cosa si fa esattamente in questo tipo di azienda?
Francesco: Si mettono insieme competenze diverse per promuovere l’attività di aziende, enti, istituzioni, associazioni, persone, personaggi o soggetti politici.

M: Si sa che molti imprenditori sono restii e diffidenti riguardo il web ed il marketing, come fate a convincerli?
F: Mostrando loro quanto sono indietro rispetto ai competitor che investono già nel Web.

M: Come sono ripartiti i ruoli in un’agenzia come la tua?
F: C’è chi scrive, chi fa software, chi fa appuntamenti ed offre da bere, chi fa SEO, chi gestisce profili social. Tutti risolvono almeno un problema al giorno.

M: Quali sono i servizi che i vostri clienti acquistano maggiormente?
F: SEO e social media marketing.

M: Quanto è importante avere un blog aziendale nel contesto di una strategia di web marketing?
F: Dipende dal segmento in cui opera l’azienda e dalla strategia. Se rispondessi seccamente a questa domanda più che il consulente di web marketing dovrei fare il venditore di patate al mercato (con tutto il rispetto).

M: Quali sono le tecniche di promozione digitale che utilizzate?
F: Esattamente quelle che spieghiamo nei nostri corsi di web marketing che durano mediamente dai 3 ai 4 mesi. Difficile riassumere. Davvero.

M: Vi affidate ad un modus operandi stabile oppure siete flessibili e vi adattate a seconda del cliente e della situazione?
F: Tecniche e strumenti cambiano, ma alla base cerchiamo sempre di lavorare per creare relazioni anche e soprattutto offline. Insomma, il web è un canale importante, però i mercati sono conversazioni che avvengono faccia a faccia tra esseri umani, quindi in sostanza, ci piace lavorare per i nostri clienti anche a computer spento, fuori dall’agenzia.

M: Se puoi, fai qualche nome di qualche cliente che si è rivolto alla tua agenzia.
F: I nostri clienti sono sul nostro sito web.

M: Immagina che qualcuno si presenti da te per un colloquio di lavoro. Quali sono i requisiti che gli chiedi per entrare a far parte del team?
F: Domanda secca: «che sai fare?» Ad oggi nessuno mi ha saputo rispondere con la serenità che cerco in un buon operatore.

M: Previsioni per il futuro: secondo te l’importanza di questo settore è destinata a crescere oppure a stabilizzarsi? Ci sarà più domanda o più offerta?
F: Cresce, cresce. Il problema non è la domanda, che cresce più dell’offerta, ma il fatto che le micro e le piccole imprese non possono permettersi di spendere 20.000 euro l’anno in attività di marketing digitale (e lo capisco anche), quindi improvvisano o se le fanno sviluppare da chi chiede meno della metà. Ecco, io di uno che chiede 5 o 6.000 euro l’anno per sviluppare un progetto di web marketing per 12 mesi non mi fiderei tanto. Riassumendo, la domanda cresce, ma pure la sfiducia, data la proliferazione di operatori improvvisati.

M: Dai un consiglio ai tuoi colleghi che leggeranno questa intervista.
F: Mi raccomando, prima di uscire di casa stasera, ricordatevi di chiudere il gas, che succedono cose antipatiche.
M: Ahahahahah! Ti ringrazio di cuore per questa intervista!

Ora però sono curioso di leggere la vostra opinione e le vostre esperienze riguardo le agenzie di web marketing. 😉

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3 risposte

  1. Credo che la proliferazione di operatori improvvisati sia il fulcro della faccenda. Se le aziende ascoltassero i discorsi che professionisti come Margherita vanno facendo da anni coglierebbero le opportunità del web affidandosi a progetti solidi e la smetterebbero di affidarsi al caso o ai ciarlatani. La reputazione è la wild card che spariglia le analisi di mercato. Crisi vuol dire cambiamento, vuol dire dover trovare soluzioni a realtà che non possiamo continuare a ignorare. Affidarsi a chi conosce gli strumenti, i linguaggi di questa evoluzione vuol dire cogliere le opportunità di questo momento storico. Non farlo vuol dire, semplicemente, sparire.

  2. Esatto, ma purtroppo la crisi diventa l’alibi di chi vuole risparmiare investendo pochissimo in un campo che non conosce e del quale non si fida, senza sapere che non sta risparmiando affatto, anzi, sta perdendo tantissimo. Essere un imprenditore è anche questo: capire qual è l’investimento giusto da fare in ogni situazione.

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Mario Palmieri

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