Qualche sera fa stavo parlando con la mia ragazza del mio lavoro. Nel mezzo della discussione, che riguardava prospettive di un futuro vicino e lontano, spunta fuori questa domanda: «ma poi cos’è un copy?».
Diciamo che mi sono trovato alquanto spiazzato, così su due piedi. Non voglio cercare giustificazioni, ma ho sempre usato questa parola quasi senza pensarci, come se fosse spontaneo parlare di copy.
Doverlo spiegare a lei, studentessa di economia aziendale, sembrava però l’impresa più difficile al mondo, in quel momento.
Effettivamente, parliamo sempre del copy del sito, il copy del volantino, il copy di questo e di quello… perché non chiamarli semplicemente il testo del sito o il testo del volantino? Perché proprio copy?
Passa qualche secondo e lei ripete: «allora, cos’è un copy?»
Naturalmente le ho risposto subito.
Chi scrive un copy?
«Il copywriter», è la prima risposta che ti viene in mente. E ovviamente non è quella giusta, o meglio, è incompleta: tutti scrivono copy.
Torniamo per un secondo alla mia ragazza: come ho detto, lei studia economia aziendale, quindi un giorno potrebbe lavorare come contabile o come consulente, professioni per le quali mai e poi mai le occorreranno competenze nel campo della pubblicità, ma nel contesto del grigio lavoro quotidiano, sono certo che si troverà spesso a dover scrivere una mail o a parlare al telefono con lo scopo di persuadere qualcuno a fare una determinata azione.
Ecco il primo tassello: il copy è una cosa che tutti potrebbero dover scrivere.
Quando bisogna scrivere un copy?
Lo abbiamo detto: potrebbe essere necessario in ogni momento della propria vita, non solo professionale, ma anche privata.
Facile.
Dunque, il secondo tassello è questo: il copy è una cosa che può essere scritta sempre.
Dove si scrive un copy?
Ovunque pensi che possa funzionare, o meglio, ovunque credi che possa riuscire a raggiungere lo scopo di persuadere il destinatario del messaggio. Qualche esempio?
- Un blog post come questo, se porta i lettori a fare ciò che tu vuoi che facciano;
- Uno spot in radio o in TV, se raggiunge il pubblico adatto a recepire il messaggio;
- E-mail dirette, in cui cerchi di vendere un prodotto o servizio;
- Un ebook, se cerchi di collezionare contatti.
La lista sarebbe lunghissima, ma in questo momento non è un elenco che ti serve, quanto piuttosto il terzo tassello: un copy è una cosa che puoi scrivere ovunque vi sia un messaggio da mandare ad un pubblico pronto a riceverlo.
Cos’è un copy?
Se hai messo insieme i tre indizi che ti ho dato, hai capito da solo la risposta che ho dato alla mia ragazza: «un copy è un tipo di scrittura atto a spingere al compimento di una determinata azione».
Ecco che tutto acquista un senso: il copy del sito è quello che ti spinge ad acquistare un prodotto o a fornire il tuo indirizzo email, mentre il copy del volantino è quello che ti spinge a visitare un punto vendita o a fare una telefonata per chiedere informazioni.
Questa è la differenza tra un testo e un copy: un testo non ha una direzione, un copy sì.
La tua opinione
Se anche tu sei un copywriter, qual è la definizione che dai alla parola copy? Come spieghi a qualcuno cos’è un copy? Racconta il tuo punto di vista nei commenti.