Per vendere i propri servizi online non basta aprire un sito Internet, caricare qualche foto e fissare il prezzo, perché questo equivale a non esserci affatto.
Il web di oggi è un mondo fatto di relazioni, prima che transazioni e se non sei Amazon o eBay, ma sei un professionista che vende infoprodotti e servizi online, non puoi fare a meno di relazionarti con il pubblico a cui tali servizi sono destinati.
La prima cosa da fare è sicuramente mettere su un blog e curarlo e aggiornarlo costantemente con contenuti validi, di qualità e targetizzati per la tua nicchia, ma se leggi questo blog da un po’, forse lo sai già.
Sicuramente i social fanno la loro parte, prima e dopo l’acquisto, poi ci sono le landing page e le campagne di marketing e advertising.
Tutti questi elementi possono costituire il percorso virtuale che compie una persona interessata ai servizi che vendi quando si imbatte nel tuo sito. Per dirla nel linguaggio tecnico, il funnel che converte un lead in sale.
Cosa determina il corretto funzionamento del funnel?
Bella domanda. Sicuramente tantissimi fattori. Sul serio, anche un minimo dettaglio può incidere sul successo o il fallimento di una conversione, persino la velocità di caricamento del sito può far decidere a un utente frettoloso di chiudere la pagina e tu perdi una potenziale vendita.
Una cosa in particolare, però, secondo me incide in modo specifico: il modo in cui ti proponi.
Un errore comune
Questa parte, a mio avviso, può influire sulla percezione che il potenziale cliente ha di te. In che modo è presto detto, perché tantissimi professionisti (incluso me), a mio avviso, commettono un errore.
Se sei un lavoratore del web te ne accorgi subito: nelle landing page, nelle pagine per i contatti e nelle bio, molti tendono a convincere il lettore che ha bisogno di quel determinato servizio, fornendo delle argomentazioni a supporto della loro tesi, magari anche validi e legittimi.
Personalmente, ritengo questo modo di fare sbagliato per una serie di motivi:
- Tu non conosci la persona che sta visitando la pagina in quel momento, quindi dire che se ne conoscono i bisogni è pura presunzione;
- Non puoi dire a qualcuno cosa gli serve con la sicumera di chi la sa fin troppo lunga, è irritante;
- Il visitatore potrebbe avere già i suoi motivi per i quali chiederti aiuto ai quali potresti non aver pensato e quindi non scritto, di conseguenza potresti perdere un potenziale contatto perché potrebbe pensare che fai qualcosa di diverso da ciò che egli chiede;
- Questa tecnica va forse bene agli inizi, ma non quando sei un professionista affermato.
Un possibile approccio corretto
D’accordo, ora sarebbe giusto chiedermi quale sia, invece, la cosa giusta da fare.
Partendo dal presupposto che nessuno ha la verità in tasca, tanto meno io, un’idea alternativa posso dartela.
Credo che la chiave sia non il far capire al cliente perché ha bisogno dei servizi che offriamo, ma perché dovrebbe scegliere noi e non qualcun altro.
Cosa offri di speciale che gli altri non offrono? Quali sono le differenze che ti contraddistinguono dalla concorrenza? Oppure, in modo più diretto: perché dovrei fermarmi nella mia ricerca e contattare te e nessun altro?
Ecco, se attraverso le parole riesci a rispondere a queste domande, a mio avviso le chance di ottenere conversioni aumentano. Se pensi che sia difficile adottare questo approccio, beh, io te l’ho consigliato, io posso aiutarti a metterlo in atto.
Il tuo approccio
Come dicevo, questa è la mia personale opinione. Sta di fatto che per i motivi sopra espressi, credo che la tecnica del tu hai bisogno di comprare ciò che vendo sia totalmente sbagliata. Sei d’accordo? Quale tecnica usi per convincere i visitatori a scegliere te? Racconta la tua esperienza nei commenti.
3 risposte
Mi hai fatto mettere in discussione l’intera landing page del mio sito!
Meglio prima che dopo! 😉
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